Cari associati e simpatizzanti,
guardare, oggi, al futuro per programmare l’attività per il prossimo anno è particolarmente difficile, non solo per la profonda crisi economica che coinvolge tutti, ma soprattutto per l’indifferenza e la crisi dei valori che stanno cancellando, di fatto, i comuni diritti di cittadinanza.
Conosciamo tutti il tentativo di stralciare l’art. 18 della Costituzione, la proposta di assoggettare al reddito le indennità di accompagnamento, la mediaticità del fenomeno dei falsi invalidi e, la riforma dell’assistenza.
Il Governo sta violando la Costituzione del nostro paese, oltre che la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, sottoscritta e ratificata dal nostro Parlamento, ma ora ignorata; sta compiendo una grave ingiustizia sociale a danno dei più deboli.
E’ il momento di prendere coscienza della drammaticità della situazione e mettersi al servizio della nostra Associazione, rendendola più forte, più unita, più responsabile.
E’, dunque, un dovere morale di ciascuno di noi sostenerla, a qualunque livello. Ciò richiede sacrificio, ma è evidente che una associazione di ciechi e ipovedenti non può e non deve prescindere dall’impegno costante dei propri aderenti. Non possiamo chiedere agli altri di fare sacrifici, quando noi stessi, a volte, ci chiediamo “Perché rinnovare la tessera” o “A cosa serve l’Unione”.
Prendendo in prestito le parole del nostro Presidente Nazionale, mi piace affermare che
“L’Unione ci ha dato tutto, l’istruzione, la formazione professionale, il lavoro, l’informazione, la cultura, la prevenzione della cecità, la riabilitazione, l’accesso ai beni culturali e alle attività sportive, ci ha dato la pensione e l’indennità di accompagnamento. Insomma, ci ha dato la dignità e la libertà di essere uomini e donne”.
L’invito è dunque a rinnovare la tessera per chi non lo avesse ancora fatto e partecipare attivamente a questa battaglia di civiltà e di etica sociale, attraverso il passa parola e la sensibilizzazione di quelle persone che pensano di fare a meno della nostra Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.